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Intelligenza artificiale e traduzione: quale futuro?

Vogliamo essere sinceri? Francamente qui a Translation & More non facciamo il tifo per la traduzione automatica (la cosiddetta “machine translation” o MT) eseguita con l’ausilio dell’IA; da sempre il nostro mantra è l’artigianalità del lavoro (la cosiddetta “intelligenza artigianale”, per dirla con il noto imprenditore Diego Della Valle), poco in sintonia con il prodotto asettico di una macchina.

Possiamo tuttavia comprendere che se serve una traduzione per uso aziendale interno fatta in velocità, talvolta possa risultare utile ottenere in pochi secondi un testo comprensibile.

Naturalmente, per trasformare questa bozza in un testo spendibile all’esterno o pubblicabile, un traduttore “umano” professionista potrà fare la differenza, svolgendo quello che si definisce “post-editing”, vale a dire la revisione completa della traduzione ottenuta con l’IA, con correzione degli errori grammaticali, lessicali e morfosintattici. Il traduttore umano rileverà anche eventuali incongruenze presenti nella traduzione, uniformando il linguaggio utilizzato e creando lo stile adatto.

Permetteteci però di sottolineare un paio di cose. È noto che il processo traduttivo è (o era???) altamente creativo e implica un’analisi profonda del testo, qualunque sia l’argomento trattato. Nessuno come il traduttore “entra” nel vostro testo, spesso rilevando eventuali contraddizioni o imprecisioni. La presentazione aziendale, ad esempio, è un biglietto da visita, il “vestito buono” con il quale ci si mostra al mondo, anzi, a una pluralità di mondi con contesti culturali differenti per i quali occorre una sensibilità adeguata.

Un alto grado di precisione è richiesto anche nella traduzione di contratti, atti legali, documenti destinati a Tribunali e Corti di Giustizia, dove la traduzione automatica spesso si perde nella prosa cervellotica del “legalese”. Urge dunque un controllo molto attento e una buona conoscenza della materia.

La stessa difficoltà si riscontra con testi tecnici molto specialistici, testi complessi che necessitano una profonda rielaborazione sintattica e, naturalmente, con i testi letterari. La traduzione automatica di quest’ultimi è avvilente, o forse al contrario confortante, perché dimostra che l’ingegno umano non è ancora stato sopraffatto e sostituito

Dobbiamo dunque demonizzare la Machine Translation? Non necessariamente, se sappiamo utilizzarla nel modo corretto. Come già ricordato, la traduzione automatica può servire per ottenere una comprensione veloce o una resa di testi “prêt-à-porter” che devono essere fruiti nell’immediato.

Se la finalità è diversa, il consiglio è di chiedere il supporto di un traduttore professionista, con il quale instaurare un rapporto di fiducia. Sia che si tratti del post-editing del vostro testo o di una traduzione integralmente umana, il professionista costruirà un progetto su misura per voi, creando un glossario dedicato, avvalendosi di uno stile consono e, ciò che più conta, assumendo la responsabilità del proprio lavoro. I traduttori sono spesso chiamati ad asseverare le traduzioni, cioè a pronunciare un giuramento in cui attestano la conformità della traduzione all’originale.

Un altro grande tema è quello della protezione dei dati: se i dati immessi nell’intelligenza artificiale, soprattutto se open source, vengono utilizzati per istruire il sistema, saranno utilizzabili da chiunque, con grave danno per i proprietari di brevetti e pericolo per i segreti aziendali.

In ultima analisi, ce n’è abbastanza per riflettere su quale sia la scelta giusta da fare, che ne dite?

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Vernasca Silver Flag: il libro

“Donne e motori, gioie e dolori”. Questo deve aver pensato Gaetano Derosa, autore di Vernasca Silver Flag. I primi 25 anni, quando ha affidato a Translation and More – uno studio gestito da sole donne – la traduzione in inglese del suo libro dedicato alla prestigiosa rassegna automobilistica che si tiene sulle strade tra Castellarquato e Vernasca.  A giugno di quest’anno, con un anno di ritardo a causa della pandemia, gli amanti delle quattro ruote d’epoca potranno trovare in libreria l’attesa pubblicazione dedicata alla manifestazione piacentina di respiro internazionale.

Note sulla manifestazione

A questo punto si rende necessario fornire qualche nota informativa per i non addetti ai lavori. La Vernasca Silver Flag, riportata in auge dal Club Piacentino Automotoveicoli d’Epoca (CPAE) nel 1995, avrebbe compiuto 25 anni nel 2020. Il Covid ha purtroppo costretto a rimandare a tempi migliori le celebrazioni e la gara previste per lo scorso anno. Ora sembra che tutto sia pronto per riaccendere i motori e scaldare, ancora una volta, la nostra bella val d’Arda.

L’autore e la traduzione

La pubblicazione porta la firma del Vice caporedattore di Ruoteclassiche e socio consigliere del CPAE. Nato a Lodi ma piacentino di adozione, Gaetano Derosa è da sempre nel mondo dell’automobile. Grazie alle sue competenze nel settore automobilistico e all’aiuto di uno dei più validi traduttori della scuderia Translation and More, il libro uscirà non solo in Italiano ma anche in Inglese, per la gioia degli appassionati di tutto il mondo. Sì, perché in occasione della Silver Flag, a Castellarquato arrivano automobili che sono veri pezzi unici, con una storia sportiva eccezionale, restaurate, vissute, in condizioni originali, pluridecorate, il vero elemento aggregante di collezionisti e appassionati che si riuniscono per ammirare le bellezze dell’automobilismo sportivo mondiale che sfrecciano sulle curve del percorso di circa 9 chilometri.

Il gran galà

Solo gioie, niente dolori, quindi. E per gioire ancor di più attendiamo con ansia il giorno del Galà celebrativo che si terrà a fine giugno nella bella cornice del borgo medievale di Castellarquato. Arrivederci a dopo il grande evento; le foto e i commenti non mancheranno!

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Covid e traduzioni

Non per concentrarci sempre sullo stesso problema, per carità, anzi, proprio per cercare di andare oltre lasciandocelo pian piano alle spalle, facciamo un piccolo bilancio di quanto accaduto nel 2020 e in questa prima metà del 2021 nel mondo delle traduzioni.

I primi mesi del 2020 sono stati uno shock ma, inaspettatamente, con la riapertura di maggio il lavoro ha ricominciato a fluire, con volumi continui seppur limitati. I numeri dell’anno precedente erano un miraggio lontano, ma ci siamo comunque considerate fortunate, perché in confronto ad altri settori pesantemente colpiti il nostro sembrava poter sopravvivere.

Nuovi clienti

In alcuni casi abbiamo acquisito nuovi clienti, con attività diverse rispetto a quelle abituali, appartenenti a settori emergenti proprio in tempi di pandemia.

Abbiamo tutto sommato avuto vita più facile perché la professione del traduttore è duttile, si può svolgere ovunque, anche in una stanza, e necessita solo di un computer e di una buona connessione a Internet. Inoltre i traduttori sono noti per la loro estrema flessibilità, quindi dopo il brusco impatto iniziale tutti ci siamo riorganizzati per far fronte alle nuove esigenze.

Servizi di interpretazione e corsi di lingue

Non è andata così bene invece per quanto riguarda i servizi di interpretazione e i corsi di lingue, che sono rimasti bloccati per un tempo più considerevole.

Abbiamo poi scoperto che anche in quel caso potevamo utilizzare piattaforme che ci aiutavano a comunicare a distanza, pur con tutte le difficoltà che la connessione talvolta comporta, riproponendo, sebbene in forma più impersonale, le condizioni lavorative a cui eravamo abituati.

Il contatto umano ne risultava fortemente impoverito, ma pazienza, bisognava fare di necessità virtù, eravamo in emergenza!

Tiriamo le somme

In questo ultimo difficoltoso anno non ci siamo mai fermate, cercando di riproporre, con modalità diverse, la nostra professionalità, offrendo il nostro supporto in nuove forme. Speriamo di esserci riuscite; non sempre il mondo esterno ce lo ha permesso, vedi per esempio il settore della pubblica amministrazione, ma questa è un’altra storia, ve la raccontiamo la prossima volta.  

Permetteteci per ora di nutrire un blando ottimismo; cerchiamo di guardare avanti, come è nostra abitudine, sperando che il peggio sia veramente passato.

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Benvenuti nel nostro nuovo sito!

Eh già, ci siamo rifatte il look. Dopotutto, non avevamo festeggiato i nostri 25 anni di attività, che cadevano proprio nel 2020, ma di festeggiare l’anno scorso non aveva voglia nessuno. Lo facciamo ora, con una piccola speranza nel cuore: che sia di buon auspicio! Di novità da raccontare ne abbiamo ancora tante, così come di sfide da raccogliere e mondi da scoprire insieme a voi, supportandovi con la consueta disponibilità.

In alto i calici quindi, e buona visita!      

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